Pillola a cura dell'avvocato Roberta Dorotea Roscigno
Finalmente il Fisco sembra avere recepito l’orientamento espresso negli arresti con cui i giudici tributari hanno bocciato gli accertamenti in scadenza il 31.12.2022 (e quindi relativi al periodo d’imposta 2016), ma notificati nel 2023, applicando la c.d. proroga a cascata di 85 giorni, causa COVID.
A parere dei Giudici, infatti, la proroga di 85 giorni deve ritenersi “irragionevole” ed “illogica” in quanto vale solo in relazione all’anno 2020, colpito dall’evento eccezionale del COVID, e non alle annualità successive.
Si ha notizia (in via non ancora ufficiale) che la Direzione centrale di Roma dell’Agenzia delle Entrate abbia invitato gli uffici a non prendere più in considerazione questa proroga per gli accertamenti in scadenza al 31.12, con la conseguenza che per gli accertamenti relativi al periodo d’imposta 2017, in presenza di una dichiarazione dei redditi regolarmente presentata, il termine per l’accertamento sarebbe scaduto il 31.12.2023.