Pillola a cura dell’Avv. Antonio Alfonsi
Si segnala un importante arresto della Corte di Cassazione in materia di insinuazione al passivo di credito per prestazione d’opera professionale, con particolare riferimento al valore probatorio della dichiarazione del curatore: la Suprema Corte, con la sentenza n. 25442/2023 del 29/08/2023 ha in particolare affermato che, qualora il curatore eccepisca la prescrizione presuntiva del credito relativo a un rapporto riconducibile all’art. 2955, comma 1, n. 2 c.c., e il creditore deferisca giuramento decisorio, la dichiarazione del curatore di non sapere se il pagamento sia avvenuto o meno produce gli effetti del mancato pagamento. La posizione di quest’ultimo, come di un qualunque terzo interessato, è infatti riconducibile nella fattispecie di cui al combinato disposto degli artt. 2739, secondo comma e 2939, cod. civ.: pertanto, la sua dichiarazione di non conoscere il fatto estintivo non può essere equiparata al giuramento affermativo, favorevole al giurante.