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Pillola n. 145 del 19 gennaio 2022

Con sentenza n. 2125 del 18.1.2022, la Suprema Corte di Cassazione si pronuncia sul tema dell’indebita percezione di erogazioni pubbliche nel periodo di emergenza sanitaria COVID-19. Nel caso di specie, una professionista chiedendo un finanziamento garantito dallo Stato previsto dal Decreto Liquidità (Dl 23/2020) dichiarava di aver conseguito un reddito nel 2018 di gran lunga superiore rispetto a quanto successivamente emerso a seguito di indagini della GdF. Il G.I.P. riqualificava l’illecito da truffa aggravata in indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316-ter c.p.) e disponeva il sequestro preventivo della somma, misura poi confermata dal Tribunale del Riesame contro la quale la professionista ricorreva. Sul punto la Corte, richiamando quanto già statuito con la sentenza Carchivi, ha confermato la misura puntualizzando la rilevanza dell’induzione in errore nella distinzione tra truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e l’indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.

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