La Suprema Corte di Cassazione, con l’opinabile Ordinanza del 12.11.2020, n. 25501, nell’uniformarsi ad un pregresso orientamento dello stesso Giudice di Legittimità, ha ulteriormente infiammato l’annoso dibattito sulla ripartizione dell’onere della prova tra contribuente e Fisco, ritenendo opportuno estendere il principio di presunzione di distribuzione degli utili ai soci per trasparenza anche ai casi di scomputo di costi indeducibili.
La neutralità dei costi ritenuti indeducibili, secondo la Corte, giustifica il ricorso alle medesima presunzione applicata ai maggiori utili conseguiti in nero in caso di accertamento di ricavi non contabilizzati.