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Pillola n. 29 del 23 aprile 2020

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Il brocardo popolare si attaglia perfettamente alle dinamiche giurisprudenziali in corso di sviluppo in tema di accertamenti catastali ex art. 1, comma 335 della legge 30.12.2004,  n. 311

La sentenza della Suprema Corte del 17.04.2020, n. 7913 si allinea ad un filone di pronunce in via di costante ed inesorabile irrobustimento che mette a nudo tutti i profili di illegittimità propri degli avvisi di accertamento emessi, sulla base della legge sopra citata e spesso in via a dir poco stereotipata, ai fini del riclassamento di alcuni immobili.

Purtroppo, le commissioni di merito hanno – eufemisticamente – dimostrato scarsa propensione al recepimento dei principi di diritto dei giudici di legittimità.

Difficile dire se trattasi di mere difficoltà interpretative o di un’attitudine “pilatesca” a demandare qualsiasi decisione al giudizio di ultima istanza.

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