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Pillola n. 23 del 02 aprile 2020

Se non fosse per le evidenze cronologiche incompatibili, si sarebbe scommesso che l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19 ha avuto il “merito” di stimolare, tra le altre misure, anche quella adottata a riduzione del cuneo fiscale. Se non fosse, si diceva, che il decreto convertito oggi in legge reca data del 05 febbraio 2020, ben precedente al sorgere dei nostri affanni attuali. La misura coinvolge i percettori di redditi da lavoro dipendente la cui imposta lorda sia di importo superiore a quello della detrazione spettante per i medesimi redditi. Sotto il profilo pratico, il trattamento viene modulato mediante l'applicazione di una maggiore detrazione sui redditi di lavoro dipendente: partendo dalla cifra, pari a 600 euro, prevista in corrispondenza di un reddito complessivo di 28.000 euro, l’integrazione decresce in via proporzionale fino ad azzerarsi al raggiungimento di un livello di reddito pari a 40.000 euro.

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